domenica 6 maggio 2012

Chi è il vero nemico dell'Italia?

Il vero nemico dell'Italia è ...l'italiano stesso! Quello infingardo, pronto a credere come Pinocchio a qualsiasi Gatto o Volpe gli prospettino mari e monti, leggasi raccomandazioni e favori, che lo traghettino senza farlo impegnare in un "futuro migliore". Io non ho mai temuto i politici-cialtroni, ma ho paura di chi li ha votati e che li voterà ancora. Sono loro il vero cancro. Queste persone, quando non sono in malafede, sono il classico ignorante che non sa o sa poco e male e non vuol sentir ragioni; quello che non capisce né vuol capire. Ditemi voi se c'è un pericolo maggiore di questo tipo di italiano! Poiché essi sono la maggioranza, per operare un cambiamento reale si dovrebbe mettere mano a partire dalla educazione dei nostri figli (grandi giocatori di video-games). Mi chiedo: ma allora che educazione ricevono i figli di questi italiani? Mi vengono in mente le masse di adolescenti che si ubriacano fin dalle medie inferiori.  Devo aggiungere altro?
Mancando persone ed esempi di riferimento all'interno delle famiglie, il quadro è desolante e il risultato alla fine non poteva che essere questo.
Il massimo dell'attivismo di molti italiani spesso si limita a "postare" qualche immagine sulle loro bacheche, salvo poi ritornare a chattare su Facebook o Twitter o giocare al pc.
Un'Italia infingarda e pantofolaia che ha determinato la sua stessa catastrofe.
Non c'è da rallegrarsi neanche fuori dai confini nazionali: il fenomeno è più esteso di quanto si possa immaginare. Ciò che ci distingue dalle altri nazioni è la immediata (e opportunistica) assuefazione dell'italiano al degrado morale delle istituzioni.

La parola "Rivoluzione" echeggia sempre più insistentemente, ma mi chiedo: e chi la farà?!? Dov'è la gente pronta a giocarsi tutto quello che ha, per un "futuro migliore", "per propri figli"?!? La gente che ci circonda è fatta da mollaccioni festaioli. Ci vuole ben altro che un giovane infuriato per cambiare le cose.
La prova? Chiedetevi onestamente, a partire da voi stessi, quanti sono coloro che sarebbero disposti a cambiare se stessi per uscire da questo degrado economico-sociale.
La "Rivoluzione" inizia sempre con il voler cambiare sé stessi innanzitutto. Allora si che si troverà la forza di alzare il capo, affrontare e sconfiggere un male così grande.

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